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Immagine del redattoreFiammetta Biancatelli

Viaggio intorno alla mia camera di Giacinta Cavagna

Aggiornamento: 6 lug 2020

Day 8. “Perché avete paura? Non avete ancora fede?”

La preghiera del papa

“Da settimane sembra che sia scesa la sera. Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città; si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa al suo passaggio: si sente nell’aria, si avverte nei gesti, lo dicono gli sguardi. Ci siamo trovati impauriti e smarriti […]. Come i discepoli del Vangelo siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca… ci siamo tutti”.


Papa Francesco sta pregando: piazza San Pietro, che siamo abituati a vedere gremita di fedeli, stasera è vuota. Siamo tutti davanti alla televisione, commossi: anche le bambine, che ancora non hanno visto quei luoghi di persona, sono rapite dalle immagini, consapevoli della straordinarietà di questo momento.

Un’indulgenza plenaria che passerà alla storia. Urbi et orbi. E in via telematica.

Il mondo è unito in questa tempesta e solo se rimane unito, così invoca il Papa, la potrà superare. Solo insieme possiamo andare avanti: ospitalità, fraternità, solidarietà saranno le chiavi per la salvezza.


Anche la chiesa ormai arriva a casa on-line. Il decreto infatti ha imposto anche la chiusura dei luoghi di culto, la sospensione dei riti liturgici, delle celebrazione delle messe, dei matrimoni e anche dei funerali.


Noi ormai per la messa andiamo ad Alagna, grazie alla diretta Facebook del piccolo comune ai piedi del Monte Rosa. Mi sto abituando anche a questo e cerco di vederne i lati positivi: impossibile cadere nella pigrizia di non voler uscire di casa, più facile incastrare marito e figlie di fronte a letture e omelie, nessuna perdita di tempo (ecco che in un attimo torna la sensazione di stress, da vera imbruttita milanese, per cui il tempo manca sempre). Vicino a casa le chiese non mancano e sono tutte esteticamente belle, la maggior parte capolavori architettonici del Rinascimento.


Andare a messa, nel mio caso, è sempre stata anche l’occasione di lustrarmi gli occhi e perdermi tra i decori e le opere d’arte della vicina Basilica di Santa Maria delle Grazie, tra volte, medaglioni e cappelle.


Santa Maria delle Grazie Milano

Mi sono sempre seduta, più o meno, nello stesso punto della navata: entrando a destra, più o meno a metà della navata, all’altezza della cinquecentesca Cappella Sauli, in modo da avere una perfetta visuale sulla parete sinistra della cappella.


Mi hanno sempre affascinato gli stucchi di questa parete: una danza di figure femminili dolce e reale. Iconograficamente sono angeli con i simboli della Passione, ai miei occhi giovani donne affettuose e concentrate. Osservandole mi sembra di danzare insieme a loro e mi perdo ad ammirare gli ampi panneggi, che strizzano l’occhio al liberty, i volti degli angeli, i dettagli fino ai segni dei restauri (si nota per esempio un punto completamente perso, perso durante le bombe della seconda guerra mondiale). Persa tra questi pensieri, forse in effetti mi perdo parte dell’omelia, ma lo spirito è rinvigorito e pronto ad affrontare la settimana, forse anche quelle più dure.


“Ci chiedi di non avere paura. Ma la nostra fede è debole e siamo timorosi. Però Tu, Signore, non lasciarci in balia della tempesta”.

 

Giacinta Cavagna: Storica dell'arte, dal 2010 cura visite guidate, alla scoperta della città di Milano e dei suoi capolavori, attraverso itinerari inconsueti.

Guida curiosa ai luoghi insoliti di Milano è il suo ultimo libro. Potete acquistarlo qui.



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